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AI potrebbe far salire la disoccupazione almeno del 20%

Quando il CEO di una delle aziende più avanzate al mondo dice che l’intelligenza artificiale potrebbe eliminare quasi tutti i lavori impiegatizi di primo livello; e non sta parlando del futuro, sta parlando di adesso.
Dario Amodei, CEO di Anthropic, ha dichiarato al Congresso americano che nei prossimi cinque anni l’AI potrebbe far salire la disoccupazione almeno del 20%.

Una cifra spaventosa.

Il primo settore colpito sarà quello del software. Secondo Amodei, entro sei mesi l’intelligenza artificiale scriverà il 90% del codice al posto nostro. E tra un anno, quasi tutto.
Ma non si ferma lì.
A rischio ci sono anche i lavori iniziali in finanza, consulenza, studi legali, amministrazione.
Quei ruoli che servivano a imparare un mestiere, entrare in un’azienda, crescere. Se scompaiono quei passaggi, cosa rimane?

Chi non ha ancora esperienza, come può costruirsela?

Il punto più inquietante è che la maggior parte delle persone non ci crede.

Amodei lo dice chiaramente: “la gente non sa cosa sta per succedere”. E ha ragione. Stiamo entrando nella più veloce trasformazione economica della storia moderna, ma ci comportiamo come se nulla fosse. Come se fosse un aggiornamento software.

E mentre noi cerchiamo di capire se è davvero così grave, lui propone soluzioni: formare le persone, tassare le aziende AI con un sistema di “token tax” per ridistribuire valore, creare politiche di supporto.
Ma serve anche una cosa più semplice: svegliarci. Perché aspettare che le cose succedano non è una strategia. È solo un modo per essere travolti.

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