Sta arrivando un sistema operativo che potrebbe diventare un vero concorrente nel mondo dei computer. Si chiama HarmonyOS Next, ed è il nuovo OS di Huawei pensato per i PC. Ma stavolta non si tratta di una versione modificata di Android o di una derivazione di Linux: qui hanno riscritto tutto da zero. Niente più codice occidentale. È il primo sistema operativo per computer che nasce interamente dentro l’ecosistema Huawei, ed è il simbolo di una strategia chiara: tagliare i ponti con le piattaforme americane.
Tutto sembra fatto per essere veloce, fluido, integrato. Una sola interfaccia tra smartphone, tablet, desktop. E già si capisce dove vogliono andare a parare: costruire un mondo chiuso, ma perfettamente funzionante, dove tutto è sincronizzato senza passare né da Google né da Microsoft. Per milioni di utenti, soprattutto nei Paesi dove Huawei è ancora fortissima, potrebbe essere una svolta. E occhio, perché se davvero il sistema sarà più leggero, più efficiente, e funzionerà bene anche su computer non recentissimi, la tentazione di provarlo sarà forte.
Ma poi arriva il però. E non è da poco. Non si possono installare applicazioni al di fuori del loro store. Esatto: se non è su AppGallery, non si può usare. Niente installazione da file esterni, niente software scaricati dal web. Tutto deve passare da lì. È un modello chiuso, molto simile a quello degli smartphone, ma portato su un desktop. E questa cosa, per molti, cambia tutto. Perché se da una parte la sicurezza aumenta, dall’altra si perde una libertà a cui gli utenti desktop sono abituati da sempre.
È un po’ come comprare una macchina bellissima, silenziosa, perfetta… ma poi scoprire che può andare solo su certe strade, e che per ogni deviazione devi chiedere il permesso al costruttore. Funziona, certo. Ma a che prezzo?
Il progetto è enorme, e potrebbe davvero dare del filo da torcere a Windows nei mercati dove Huawei ha ancora potere. Però resta una grande domanda: siamo pronti a vivere anche i nostri PC dentro un recinto?