Non è più solo phishing: si stanno organizzando molto meglio.
Parliamo di minacce future che vanno oltre il phishing.
Tutto il social engineering basato sull’intelligenza artificiale significa, in sostanza, sfruttare le relazioni umane. Ci fregano spacciandosi per un amministratore delegato, un amico, o chiunque sembri affidabile, così da puntare sulle debolezze delle persone. E con l’AI, queste tecniche saranno potentissime, perché oggi l’intelligenza artificiale permette di fare cose davvero pericolose.
Un altro tema che si prevede in forte aumento nel 2025 è la dark strategy, o disinformation as a service. In pratica, la diffusione di disinformazione attraverso servizi specializzati. Adesso basta andare sul dark web, pagare chi crea migliaia di account che puntano il dito contro qualcuno. Così diventa difficilissimo smentire tutto.
Un’altra strada è quella del furto d’identità. Di solito pensiamo che siano pochi e insignificanti i dati che diffondiamo, ma possono incrociare le tantissime informazioni che disperdiamo online, fino a sapere tutto per poi comportarsi come noi.
L’ultimo aspetto è quello della smart security: i dispositivi che abbiamo in casa, sempre più vulnerabili, possono essere usati per entrare nella nostra vita privata, farsi i fatti nostri o addirittura causarci danni. Oggi abbiamo l’aspirapolvere che può finire sotto i piedi e farci cadere, ma domani potremmo avere un robot più avanzato che, se impazzisce (o se qualcuno lo manomette), potrebbe farci gravi danni. Insomma, è un’altra grande minaccia.
Queste sono le tendenze fondamentali e il punto verso cui stiamo andando. Per questo serve tanta cultura: sto cercando di diffonderla e vi chiedo di darmi una mano a condividerla, perché la consapevolezza è la vera grande difesa. Da sola, l’informatica non può proteggerci da tutto questo.
