Hai già scaricato la mia app?

I miei commenti alle notizie di oggi sui robot. 31.03.2025

Ecco le news di oggi sul mondo dei robot intelligenti, e i miei commenti, che provano a esserlo 🙂

Negli Stati Uniti, i big della robotica – da #Tesla a #BostonDynamics – hanno fatto una mossa politica: vogliono una strategia nazionale per i robot. Non si parla solo di finanziamenti, ma di un vero piano centrale, con incentivi fiscali e una regia federale che coordini tutto. Perché? Perché la Cina sta correndo. E lo fa sul serio. Mentre noi discutiamo su chi deve fare cosa, loro producono robot a ciclo continuo, giorno e notte, nelle famose “dark factories”. Sì, fabbriche completamente automatizzate, buie, dove gli esseri umani non servono più. Altro che industria 4.0. Qui siamo a un nuovo paradigma. E attenzione: non è una questione tecnologica, è geopolitica. O ci svegliamo o restiamo spettatori.

Intanto, l’altra faccia della medaglia è affascinante quanto inquietante. In #India, un chirurgo ha operato a distanza di oltre mille chilometri grazie a un robot. Sembra fantascienza, ma è successo davvero. Il robot #SSIMantra è stato usato per un delicatissimo intervento al cuore. E se da un lato viene da dire “che meraviglia”, dall’altro ci tocca chiederci: chi avrà il controllo di queste tecnologie? Chi formerà i nuovi medici-robotici? Chi garantirà che questi strumenti non finiscano in mani sbagliate o in sistemi sanitari con priorità sbagliate?

E mentre guardiamo il cielo, #NASA scopre su Marte una roccia composta da microsfere misteriose, simili a uova fossili di ragno. Nessun alieno per ora, ma la verità è che la robotica spaziale sta andando più veloce di quanto possiamo immaginare. Anche l’Europa sta accelerando: la sonda #Hera ha testato con successo il suo sistema di guida autonoma su #Marte. Un piccolo passo per un robot, ma un enorme salto per chi lavora sull’autonomia delle macchine.

Sul fronte medico, arrivano due innovazioni che potrebbero rivoluzionare tutto. A #Toronto, hanno presentato mini-robot da 3 millimetri guidati da campi magnetici, capaci di replicare i movimenti del polso umano. Tagliano, afferrano, manipolano tessuti con una precisione chirurgica. Il prossimo passo? Interventi al cervello senza tagli invasivi. Se funzionerà davvero, sarà un cambiamento radicale nella neurochirurgia.

E in parallelo, a #Leeds, un altro mini-robot da 21 millimetri – sempre magnetico – potrebbe cambiare la diagnosi del tumore al colon. Entra nel corpo come un endoscopio, ma fa immagini 3D ad altissima risoluzione, permettendo diagnosi in tempo reale, senza biopsie. Si chiamano “virtual biopsies”, e sono il sogno di ogni medico che vuole ridurre tempi e sofferenze ai pazienti. Ma qui il punto non è solo la tecnologia. È il sistema sanitario che deve saperla integrare. E lì le cose si complicano.

Nel frattempo, la #Germania spinge su un altro fronte: ha creato una e-skin in grado di rilevare i campi magnetici. Un passo in avanti verso i robot che “sentono” l’ambiente come noi. Non è solo una questione di sensori: è l’idea di un corpo sintetico che impara, reagisce, si adatta. I confini tra uomo e macchina iniziano a sfumare.

Ma non tutti i robot sono cervelloni da laboratorio. In #Cina esplode il mercato dell’affitto di umanoidi per eventi. Non per ricerca, non per medicina, ma per fare colpo alle fiere o accogliere clienti negli hotel. Sembrano giocattoli, ma dietro c’è un mercato gigantesco. E noi? Siamo ancora qui a stupirci del robot che serve il caffè.

E mentre #Baidu promette i primi 100 robotaxi completamente autonomi a Dubai entro il 2025, in Europa un razzo privato – lo #Spectrum – si schianta al primo tentativo di volo orbitale. L’innovazione è anche questo: cadere e riprovare. Ma intanto, in Olanda un robot quadrupede imita un cane, corre e si adatta senza usare motori. Solo meccanica e forma. Una genialata che dimostra quanto possiamo ancora imparare… dalla natura.

Nel frattempo, #Hyundai apre in Georgia (Stati Uniti) una fabbrica robotizzata da 500mila auto all’anno. Mezzo milione. Ma non ci sono solo le auto. In Cina, il nuovo #FlashBotArm – un umanoide da hotel e ristoranti – alza l’asticella del servizio automatizzato. E in parallelo, i ricercatori cinesi inventano un robot morbido senza ruote né sensori che si muove in ambienti non strutturati. Sembra una medusa terrestre. È il futuro della robotica bio-ispirata.

Insomma, mentre alcuni Paesi costruiscono strategie nazionali e fabbriche buie, altri sperimentano microchirurgia e sensori intelligenti, e altri ancora trasformano i robot in intrattenitori da noleggiare. Ma una cosa è certa: il mondo dei robot non è più una nicchia per ingegneri e smanettoni.

È diventato uno specchio del nostro tempo. E anche una cartina di tornasole delle nostre scelte politiche, sanitarie, etiche ed economiche.

Se non ci mettiamo in gioco ora, rischiamo di farlo troppo tardi.

Condividi su: