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Ecco cosa penso delle notizie AI di oggi. 24.03.2025

Le ultime news nella AI, con qualche mio commento, perché credo che le opinioni siano importanti in un mondo in cui siamo sommersi di notizie senza anima.
Ditemi anche voi nei commenti cosa ne pensate, per arricchirle anche voi.

Un gruppo di ricercatori ha creato un modello chiamato #ECgMLP in grado di individuare il cancro all’endometrio con un’accuratezza del 99,26%. Gli umani si fermano tra il 78 e l’81%. E il modello funziona anche su altri tumori: colon, seno e bocca.

Intanto da #OpenAI e #MIT arriva una notizia preoccupante. L’uso massiccio di ChatGPT è stato associato a un aumento della solitudine e della dipendenza emotiva.
Se affidiamo alle macchine anche i nostri momenti di debolezza, poi non possiamo lamentarci se ci sentiamo più soli. È un campanello d’allarme fortissimo. Soprattutto per i più giovani.
L’IA non è un amico, e se inizia a sembrarlo, il problema non è l’IA. Siamo noi.

#Zapier ha lanciato un nuovo protocollo che permette agli assistenti AI di agire su oltre 8.000 app senza bisogno di integrazioni complesse.

Tradotto: l’AI non parla solo, ora fa anche. Clicca, apre, esegue.
È un salto di potere operativo. E ci dice chiaramente dove stiamo andando: verso assistenti che non suggeriscono, ma agiscono. Autonomi, veloci, invisibili.

#Tencent ha annunciato Hunyuan T1, un modello basato su un’architettura ibrida Transformer-Mamba. Fa ragionamenti complessi, costa poco e regge il confronto con i migliori modelli occidentali. Il punto non è solo tecnico. È geopolitico. I modelli cinesi stanno arrivando con una velocità e una solidità che in Occidente spesso ignoriamo. Ma non possiamo permettercelo. Perché dietro ogni modello c’è una visione del mondo.

Intanto #Anthropic ha introdotto “think”, una funzione di Claude che gli consente di ragionare in modo strutturato per gestire compiti complessi. Non solo risposte, ma veri e propri ragionamenti interni. Qui il confine tra “simula il pensiero” e “sta pensando davvero” si fa sempre più sottile.

Poi c’è il fronte economico. #OpenAI e #Meta stanno cercando una partnership con #Reliance in India, e OpenAI starebbe valutando un taglio dei prezzi fino all’85% per penetrare il mercato. Un’IA superscontata pur di conquistare miliardi di utenti. Il rischio? Che l’accesso di massa diventi anche sfruttamento di massa. Perché quando qualcosa costa poco, spesso siamo noi il prodotto.

Sul fronte opposto, l’imprenditore Kai-Fu Lee ha lanciato una frecciatina ad Altman dicendo che “probabilmente non dorme tranquillo”. La sua startup 01.AI, che lavora su modelli open come #DeepSeek, riesce a operare con solo il 2% dei costi annuali di OpenAI. Più leggera, più trasparente, meno centralizzata. È il modello alternativo, e va seguito con attenzione. Perché anche nel mondo AI non tutto deve per forza passare da tre aziende.

Nel frattempo #Perplexity, ha proposto di acquistare TikTok negli USA e ricostruirne l’algoritmo per renderlo trasparente e sotto controllo occidentale. Dicono che vogliono rivederlo “con regole americane”. Ma la vera domanda è: un algoritmo è mai davvero neutrale? E chi decide cosa è trasparente e cosa no?

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