Ecco i 5 gravi danni che stanno facendo quelli che parlano di “metaverso”.
1
Ne parlano come se le persone o le aziende potessero investire in esso.
Danni provocati:
Portare a credere che un sitarello in 3D inusabile possa chiamarsi “metaverso”, apre le porte a chi vende loro quella robaccia inutile, spacciata per “metaverso”. Se mai qualcuno dovesse creare un prodotto di successo che avrà caratteristiche tali da potersi avvicinare alla definizione di “metaverso”, questi saranno i big. Ovvero chi produce device immersivi e avrà un relativo ecosistema di app proprietario. Sempre che tutto ciò possa avere successo e l’uso diventi massivo.
Se proprio ci si crede, gli unici due “investimenti nel metaverso” possibili sono:
a) produrre App per i vari store (es: Oculus)
b) comprare azioni dei big (es: Meta)
Fare il proprio sitarello in 3D non serve assolutamente a nulla, se non spostare soldi nelle tasche di chi ve lo vende.
2
Ne parlano come se c’entrasse con la blockchain, le crypto e gli NFT.
Danni provocati:
Mischiare il teorico “metaverso” con quei mondi, significa lasciare una porta vuota ai venditori di cryptofuffa. Attualmente gli unici prodotti, tra quelli definiti erroneamente “metaversi”, che integrano blockchain, NFT o crypto sono utilizzati da pochi appassionati e hanno pochissimi utenti. (Es: Decentraland 39.000 utenti al giorno in tutto il mondo e i suoi NFT non sono trasferibili).
I big non baseranno i loro prodotti su alcuna blockchain decentralizzata e lo faranno solo per rispondere a una moda di facciata. NFT fancy per le foto profilo o Blockchain proprietaria e chiusa.
3
Ne parlano come se fosse in arrivo qualcosa di simile a quello che fu il web per Internet nel 1992 o il web 2.0 nel 2003.
Danni provocati:
Paragonare una tecnologia che al tempo era disruptive sin dall’inizio, e che vedeva una crescita di utenti esponenziale, porta a credere che si stia ripetendo un fenomeno simile. Allora non c’era chi ipotizzava un successo in divenire. Il successo e la crescita erano reali e concreti sin da subito. Il web e il web 2.0 sono stati definiti tali solo dopo la loro concreta esistenza! Il “metaverso” esiste solo nei post in cui viene promosso come il prossimo futuro.
4
Ne parlano come se fosse l’insieme di numerose tecnologie diverse già esistenti, anche slegate dal 3D immersivo.
Danni provocati:
Mettere insieme qualunque tecnologia come se fosse parte del “metaverso” porta confusione utile solo ai venditori di fuffa. Attualmente esiste un ecosistema basato su Internet, che vede già applicazioni di ogni genere, a partire dal web, ai software, alle App. L’insieme ha già un nome: Internet. Colorarlo diversamente, invertendone i termini, non cambia la sostanza, se non per chi vuole scaldare l’acqua, darle un altro nome, e venderla come l’evoluzione dell’acqua calda.
La scarsa conoscenza della Rete e delle sue caratteristiche alimenta questo fenomeno. Si pensi che la maggior parte delle persone non saprebbe spiegare la differenza tra Internet e web.
5
Ne parlano come se valesse già miliardi di dollari.
Danni provocati:
Confondere valutazioni, con investimenti, con risultati, falsa la percezione delle persone.
Meta ha investito 13 miliardi e vede utenti in calo, con conseguente crisi interna e sul mercato.
I piccoli progetti sono sopravvalutati a causa dell’hype creato da chi parla di “metaverso”, ma nessuno in crescita o con traction significative.
Non c’è alcun segnale che faccia pensare che sia un possibile mercato sostenibile nelle prossime decadi. Tutto poi può accadere, ma così come non si parla ovunque di mercato immobiliare su Marte, nonostante prima o poi forse sarà una realtà, non ci sono motivi per parlare di “metaverso” come si sta facendo ora.
Gli unici che stanno portando a casa risultati sono i venditori di parole sul “metaverso”.