Un ex CEO fintech, una bancarotta da 85 milioni scomparsi e un robot da guerra: sembra l’inizio di una serie Netflix, invece è tutto vero.
Sankaet Pathak, che guidava Synapse fino al disastro, ora vuole convincere gli investitori a dargli altri 100 milioni di dollari per Foundation, una startup che costruisce umanoidi per automazione industriale e difesa. Con un dettaglio: la valutazione che chiede è già da unicorno, un miliardo tondo.
Eppure la storia recente è pesante. Synapse è fallita lasciando decine di milioni in sospeso e accuse di gestione discutibile, tra cui prestiti personali presi mentre l’azienda affondava. Nemmeno il tempo di spegnere le luci, ed eccolo riapparire con Phantom MK1, il primo robot della nuova avventura.
Ma già circolano stranezze: un pitch che parlava di 300 milioni da General Motors, che GM ha subito smentito.
La domanda vera è: quanta memoria hanno davvero gli investitori? Pare poca. Perché nonostante tutto, ci sono trattative in corso con fondi del Golfo. Soldi e storytelling battono ancora trasparenza e responsabilità. E intanto, mentre proviamo a regolare le AI nei software, stanno già arrivando quelle con le braccia e le gambe.