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Stanno arrivando i robot. Ma non quelli che siamo abituati a vedere

Stanno arrivando i robot. Ma non quelli che siamo abituati a vedere: fermi, chiusi in gabbie di ferro e programmati per ripetere lo stesso gesto all’infinito. Stavolta parliamo di robot con le gambe, che camminano davvero e pensano. E lo fanno insieme a un’intelligenza artificiale avanzata firmata Google.

Mercedes ha deciso di testare tutto questo in Germania, a Berlino, nel suo Digital Factory Campus. Il protagonista è Apollo, un robot umanoide sviluppato da Apptronik, azienda americana che collabora anche con la NASA. E il cervello? Quello arriva da DeepMind, il laboratorio di Google, con un software capace di dare istruzioni fisiche ai robot, non solo leggere testi o riconoscere immagini.

Apollo può trasportare pezzi da una postazione all’altra, ma è solo l’inizio. Perché è bipede, si muove da solo e può essere riprogrammato per altri compiti, adattandosi alle esigenze della fabbrica. Un’idea lontana dai robot statici che conoscevamo finora.

Mercedes non si è limitata a un test. Ha messo sul piatto 85 milioni di sterline per Apptronik, segno che l’accordo è serio. E con i nuovi modelli Gemini Robotics e Gemini Robotics Extended Reasoning integrati nel sistema, la fabbrica potrebbe diventare sempre più autonoma.

Un altro passo verso un mondo in cui la produzione non sarà solo automatizzata, ma anche intelligente. E stavolta, con gambe e cervello.

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