Sta succedendo qualcosa di importante, ma ce ne accorgeremo troppo tardi. Le grandi aziende delle carte di credito stanno costruendo le autostrade digitali che permetteranno all’intelligenza artificiale di comprare direttamente per conto nostro. Senza chiedere ogni volta. Visa lo chiama “Intelligent Commerce”, Mastercard lo chiama “Agent Pay”. Il nome conta poco. Quello che conta è che stanno collaborando con OpenAI, Anthropic e altri per creare sistemi in cui non siamo più noi a pagare, ma i nostri agenti digitali.
Nel dettaglio, Visa ha presentato una tecnologia che usa carte “pronte per l’AI”, con credenziali tokenizzate e preferenze impostate da noi. In pratica, l’AI potrà cercare e acquistare prodotti rispettando i limiti e le condizioni che abbiamo scelto. Niente più numero della carta da digitare. E se vogliamo, possiamo autorizzare anche la condivisione di alcuni dati sugli acquisti, così l’agente ci consiglia meglio. Mastercard invece ha lanciato una piattaforma simile, che inserisce il pagamento direttamente nelle conversazioni con gli agenti AI. Esploriamo un prodotto, ne parliamo con l’assistente, e lo compriamo al volo, senza nemmeno cambiare interfaccia.
Nel frattempo, anche ChatGPT sta aggiornando la funzione “Search” per facilitare lo shopping. E pure Amazon, Perplexity e altri stanno andando nella stessa direzione. Ma a cambiare davvero le regole del gioco sono Visa e Mastercard, perché non offrono solo tecnologia: offrono infrastruttura. E senza quella, nessun agente AI può concludere un acquisto.
Non siamo ancora nel futuro in cui l’agente ci conosce meglio di noi stessi e compra esattamente ciò che ci serve prima che lo chiediamo. Ma stiamo sistemando tutti i pezzi perché quel momento arrivi. E una volta che avremo delegato anche il nostro carrello, cosa ci resterà da controllare davvero?





