Ormai siamo oltre i camerieri robot: per ordinare un caffè, un panino o un piatto di pasta non servirà più nemmeno premere qualche tasto su un tablet, basterà la voce. Una catena di fast food statunitense sta sperimentando, in collaborazione con aziende tecnologiche, un sistema di intelligenza artificiale che comprende il linguaggio umano: questo software riesce a identificare con precisione la persona che sta facendo l’ordinazione al bar o al ristorante, indipendentemente dal fatto che qualcun altro stia parlando in contemporanea o che ci sia molto rumore di fondo.
Vi avevo già parlato tempo fa della prima caffetteria aperta a Manhattan dove gli inservienti sono esclusivamente robot. Nel mondo ci sono già locali o negozi che utilizzano automi per servire ai tavoli o aiutare i clienti a scegliere qualcosa da acquistare.
Questa nuova tecnologia vocale, che è stata presentata all’ultimo CES di Las Vegas, la più grande fiera internazionale dell’innovazione, ci porta a un livello ancora più avanzato, dove lo scambio tra uomo e macchina è quasi istantaneo. Parliamoci chiaro: in futuro tutto quello che potrà essere automatizzato lo sarà. Non possiamo nascondercelo: serviranno meno camerieri e, anche nella ristorazione, avremo sempre più a che fare con gli automi.
È un processo inevitabile, che si potrebbe paragonare al momento in cui, nella storia dell’umanità, sono apparse le prime automobili. Non è che sono spariti del tutto i cavalli, fino a quel momento utilizzati come mezzo di trasporto, ma il loro utilizzo si è enormemente ridotto rispetto al passato e, allo stesso tempo, si è trasformato: oggi chi va a cavallo lo fa per praticare uno sport e divertirsi in armonia con la natura.
Certamente, nei bar e nei luoghi di ristoro, ci sarà ancora qualche cameriere in carne ed ossa, ma saranno molto meno numerosi di adesso. Probabilmente il caffè (e tutto il resto) costerà meno, perché i datori di lavoro avranno meno personale da pagare. Probabilmente saranno i più ricchi a potersi permettere il bar con un barista umano, gli altri andranno nei bar “automatizzati”.
È uno scenario che può preoccupare alcuni ed entusiasmare altri. Una cosa è certa: non è possibile negare l’innovazione tecnologica, né riuscire a fermarla.