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New York Times ha appena firmato il suo primo accordo di licenza con un’azienda tech

Uno dei più grandi quotidiani del mondo ha appena deciso di cambiare idea. Il New York Times, che finora si era schierato apertamente contro l’uso non autorizzato dei suoi articoli da parte delle IA, ha appena firmato il suo primo accordo di licenza… proprio con un’azienda tech. E non con una qualsiasi: con Amazon.

L’accordo è pluriennale e permette ad Amazon di usare articoli, ricette e contenuti sportivi del NYT — anche quelli da NYT Cooking e The Athletic — per alimentarci Alexa e, probabilmente, anche i suoi modelli linguistici. I contenuti saranno citati, attribuiti, e collegati all’esperienza completa di lettura. Ma restano mille domande aperte.

Perché proprio Amazon e non OpenAI, con cui il NYT è in causa? Perché proprio ora, mentre molti editori stanno trattando con le big tech per evitare la bancarotta dell’informazione? La risposta è semplice: i soldi. Ma anche l’effetto domino.

Il NYT era uno degli ultimi baluardi. Se si piega anche lui, chi resta? E soprattutto: che futuro ci aspetta se le notizie smettono di arrivare dai siti o dai giornali e iniziano a essere filtrate da assistenti vocali e IA generative? Il rischio è evidente: sapere sempre qualcosa… ma mai tutto.

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