Oggi possiamo fare tutto online: riunioni, affari, persino cene con amici a chilometri di distanza. Ma c’è una cosa che la tecnologia non può replicare: la magia dell’incontro dal vivo.
Albert Mehrabian, psicologo dell’Università della California, ricorda che il 93% della comunicazione è non verbale. Significa che quando parliamo, quello che conta davvero non è solo ciò che diciamo, ma come lo diciamo: il tono della voce, il linguaggio del corpo, le espressioni del viso. E tutto questo, in una videochiamata, si perde.
Ma non è solo una questione di parole. Alex Pentland, ricercatore del MIT, ha dimostrato che le persone che si incontrano di persona sviluppano più fiducia e prendono decisioni migliori. Perché il nostro cervello è programmato per cogliere segnali sottili che un computer non può trasmettere. Un’esitazione nello sguardo, una stretta di mano più o meno decisa, il ritmo del respiro. Tutto ci aiuta a capire chi abbiamo di fronte.
E c’è un altro aspetto fondamentale. Oggi, tra deepfake e intelligenza artificiale, possiamo falsificare video, foto, documenti e persino intere identità digitali. Come facciamo a sapere chi è davvero dall’altra parte dello schermo? Daniel Kahneman, premio Nobel per l’economia, sostiene che le nostre decisioni dipendono anche dal contesto e dalle emozioni. Vedere una realtà con i nostri occhi, entrare in un’azienda, osservare una persona mentre parla: queste esperienze attivano nel nostro cervello processi che ci aiutano a prendere scelte più consapevoli.
La tecnologia è un aiuto, non un sostituto. Ci semplifica la vita, ma la vera connessione avviene solo dal vivo. Che sia per il lavoro, l’amicizia o le decisioni più importanti della vita, incontrarsi di persona fa tutta la differenza del mondo.
