Il mercato della Smart Home, la casa intelligente, continua a crescere in Italia. Nel 2022 ha raggiunto quota 770 milioni di euro, con il tasso di crescita più alto di tutti gli altri Paesi europei. Guardando alla spesa pro capite, però, spendiamo molto meno degli altri per avere un’abitazione tecnologica e digitale: solo 13 euro per abitante, mentre gli Usa ne impiegano 59,6 e il Regno Unito 61,6.
Dobbiamo convincerci sempre di più alla capacità del digitale di rendere i luoghi dove abitiamo sempre più comodi e accoglienti.
Il digitale trasforma le nostre case e ci aiuta a vivere meglio la quotidianità. Dobbiamo conoscerlo e accoglierlo perché sta entrando ed entrerà sempre più dentro le nostre abitazioni e sarà determinante per farci abitare in spazi comodi ed ecologici. Ma già gli italiani, dice una ricerca, immaginano la loro casa del futuro come tecnologica, oltre che green e attenta ai consumi.
Nella smart home, la casa intelligente, l’Internet of Things permette agli oggetti di “dialogare” tra loro e con noi: ci permette di accendere i caloriferi quando si è fuori, così l’ambiente sarà più accogliente al nostro arrivo, o di accendere o spegnere gli elettrodomestici da remoto, così consumeremo di meno. Ci consente di regolare l’intensità dell’illuminazione, di monitorare i consumi energetici, di garantire la sicurezza nostra e dei nostri familiari attraverso metodi di videosorveglianza, di respirare meglio attraverso tecnologie che purificano l’aria e di aiutare anziani o disabili in difficoltà anche se non c’è nessuno vicino a loro grazie a sistemi attivabili in automatico.
Si chiamano dispositivi di domotica, e sono quelli che rendono possibile attivare e gestire, anche a distanza, l’automazione degli impianti tramite smartphone o assistenti vocali.
Si scrive “smart home”, si legge: migliore qualità della vita.