Lo dice il nuovo Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum.
Parliamo di quasi 6 lavoratori su 10 che rischiano di restare indietro, mentre il mondo va avanti a velocità doppia.
La ragione? Sempre la stessa. L’intelligenza artificiale.
Secondo il rapporto, ci stiamo muovendo verso un punto di svolta che ricorda l’impatto del motore a vapore nella rivoluzione industriale. Solo che stavolta tutto succederà molto più in fretta.
Nei prossimi due o tre anni, il nostro modo di lavorare verrà completamente ribaltato.
Non è più solo una questione di tecnologia.
Le competenze che conteranno davvero saranno una miscela di capacità umane e padronanza degli strumenti digitali. Ecco le più importanti per il 2030: Intelligenza Artificiale, big data, creatività, resilienza, pensiero analitico, leadership, consapevolezza, gestione dei talenti, curiosità.
Tradotto: dobbiamo essere agili, svegli, pronti a imparare e capaci di restare umani. Anche perché quasi il 40% delle competenze attuali sarà obsoleto entro pochi anni. Sparite… Inutili…
Nel frattempo, l’IA farà perdere 92 milioni di posti di lavoro, ma ne creerà 170 milioni.
Quindi le opportunità ci sono. Ma non saranno per tutti.
Chi sarà pronto, cavalcherà il cambiamento. Gli altri lo subiranno.
Per questo aggiornarsi non è più un extra. È una condizione minima per restare nel mercato. Serve studiare l’intelligenza artificiale, capirla, usarla, testarla nel nostro lavoro. Un passo alla volta, ma da adesso.
Non si tratta solo di imparare a usare l’IA.
Si tratta di costruirci intorno un nuovo modo di pensare. Un nuovo modo di essere.
Perché il futuro, quando arriva, non aspetta nessuno e le invenzioni non possono essere “disinventate”…