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Easter Eggs, le sorprese di Pasqua digitali

Le sorprese delle uova di Pasqua possono anche essere digitali, all’interno di app e dispositivi, e ci sono state fin dal 1979. Sono chiamate Easter Eggs, piccole sorprese nascoste dagli sviluppatori.
Oggi in occasione della Pasqua, diamo un’occhiata a alcuni dei più famosi:

Nel 1979, Warren Robinett ha inserito il primo Easter Egg nella storia dei videogiochi nel titolo Atari Adventure. Ha nascosto il proprio nome all’interno di un labirinto, accessibile solo attraverso un passaggio segreto. Questo Easter Egg è diventato celebre e ha dato il via alla tradizione di inserire sorprese nei videogiochi.

Nel 1984, il primo modello di Apple Macintosh presentava un Easter Egg sotto forma di messaggio nascosto. Aprendo l’unità disco e rimuovendo un coperchio interno, era possibile trovare una serie di firme incise, tra cui quella di Steve Jobs, il co-fondatore di Apple.

Nel 1992, gli sviluppatori di Windows 3.1 nascondevano un Easter Egg in onore di David Weise, programmatore di Microsoft, che possedeva un orsacchiotto di peluche. Inserirono un’icona raffigurante proprio un orsetto in un file di sistema.

Nel 1997, gli sviluppatori di Microsoft Excel 97 inserirono un Easter Egg sorprendente: un simulatore di volo in 3D. Per accedere a questa funzione, bisognava seguire una serie di passaggi specifici all’interno del foglio di calcolo, dopodiché ci si ritrovava a pilotare un velivolo in un ambiente tridimensionale.

Infine, uno degli Easter Eggs più noti di Google è il comando “Do a barrel roll“, scoperto nel 2011. Digitando questa frase nella barra di ricerca e premendo “Invio”, la pagina dei risultati compirà un giro su se stessa, riproducendo il famoso “barrel roll” delle acrobazie aeree. Questo Easter Egg è un omaggio al videogame Star Fox.

Queste sorprese digitali sono davvero tantissime e, soprattutto agli inizi dell’era digitale, era prassi comune cercare di scoprirle e condividerle con quante più persone possibile.

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