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Negozi del futuro e camerini virtuali: il digitale per la vendita di abbigliamento

Le tecnologie digitali possono aiutare le persone a provarsi i vestiti “da remoto”.
Grazie all’Internet of Things e all’intelligenza artificiale, da quasi vent’anni si possono sperimentare i camerini virtuali.
Un’innovazione utile e anche divertente, che rende ancora più interessante l’esperienza di fare acquisti.

È dunque importante per chi lavora nel campo dell’abbigliamento continuare a investire in tecnologia: perché i negozi del futuro saranno sempre più innovativi, sorprendenti e quindi più attraenti per i clienti.

Già da ora, in alcuni negozi, si può entrare nel camerino e specchiarsi in uno speciale specchio digitale che è in grado di scansionare le etichette del capo che stiamo provando, di contattare al posto nostro il personale per richiedere altre taglie o colori, e persino di suggerire accessori da abbinare al vestito.

In altri punti vendita iper-tecnologici non ci sono capi di abbigliamento, ma soltanto terminali appesi alle pareti: su questi è possibile visionare i prodotti, scegliere il cappotto, o il pantalone, o la gonna che ci piace di più, e farci consegnare la merce (che proviene da un magazzino) direttamente in camerino.

Attenzione: non si tratta di “metaverso”.
Sono specifiche tecnologie di realtà virtuale o aumentata che consentono di fare tutto questo.

Non è detto, poi, che i camerini virtuali siano necessariamente collocati all’interno di spazi fisici: possono essere soltanto online. Si va sul sito della marca prescelta, si crea un avatar con le nostre misure e ci si prova virtualmente un abito, per esempio un paio di jeans.

Ci sono anche aziende che propongono a chi va sul loro sito di disegnare virtualmente la scarpa ideale, per poi fabbricarla e vendergliela. Queste imprese scommettono sull’offerta personalizzata: quella che in molti cercano, e che il digitale può dare.

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