I robot a forma umana hanno bisogno di regole nuove

Stiamo portando robot alti quasi come noi dentro magazzini, fabbriche e presto case e ospedali. E questo sarà un problema enorme, perché la nostra società non è pronta per questa rivoluzione. Seguitemi fino alla fine che vediamo i rischi principali, prima che diventino compagni di lavoro a tutti gli effetti.

Qui negli Stati Uniti vedo che i robot stanno già spostando scatole pesanti nei magazzini. Restano in piedi solo finché l’energia e il software li tengono in equilibrio. Se la corrente si interrompe di colpo, non si bloccano semplicemente sul posto, crollano. Un corpo da 65 chili che cade in un corridoio è un rischio diretto. Per questo si stanno studiando arresti “lenti”: il robot rallenta, posa il carico, si abbassa, poi si spegne. Nel frattempo si stanno preparando regole dedicate ai robot che mantengono l’equilibrio con il controllo attivo, sia bipedi sia quadrupedi.

Poi, se questi robot devono muoversi vicino a noi, serve creare nuove regole. Luci, movimenti, segnali standard, come il codice della strada per le auto. In un magazzino rumoroso la voce non basta. Con più robot nello stesso spazio diventa essenziale capire al volo chi sta facendo cosa. E c’è l’effetto psicologico: un corpo con testa e braccia porta le persone ad aspettarsi conversazioni, empatia, intelligenza sociale. Spesso il robot sa solo fare compiti ripetitivi.

Poi c’è il tema degli errori di Intelligenza Artificiale. Questi robot “intelligenti” prendono decisioni basate su sensori e reti neurali probabilistiche. Possono valutare male un gesto, interpretare in modo sbagliato un comando, non riconoscere un ostacolo. Se da quell’errore nasce un incidente o un danno economico, deve essere immediatamente chiaro chi ne risponde. Per questo ritengo fondamentale una misura semplice. Non l’ho ancora vista da nessuna parte e credo che invece sia determinante farlo: una targa visibile, come sulle automobili. Un codice leggibile da chiunque, che colleghi quel robot a produttore, modello, versione del software e responsabile operativo.

In sostanza, ricapitolando, la soglia minima dovrebbe essere questa: arresti che non trasformano il robot in un corpo che cade sulle persone, segnali standard comprensibili a tutti, override umano sempre attivo, coerenza tra aspetto e capacità reali, targa obbligatoria ben visibile. Solo sopra questa linea ha senso far entrare i robot a forma umana nei luoghi in cui viviamo e lavoriamo.

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