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75% della Gen Z dichiara di essere disposta a usare l’AI per le decisioni

Secondo una ricerca riportata da Futurism, il 75% della Gen Z dichiara di essere disposta a usare l’intelligenza artificiale per prendere decisioni sulla propria carriera. Non per farsi aiutare, ma proprio per farsi dire cosa fare nella vita.
Un’intera generazione che, bombardata da input, scelte, percorsi possibili, delega a un modello statistico il compito più personale che esista.

Il problema non è l’AI. Il problema è la perdita di fiducia in se stessi, nel confronto umano, nell’intuito, nella possibilità di cambiare idea.

Un bot non ti conosce davvero. Ti analizza. E in base ai dati su altri simili a te, ti suggerisce cosa “funziona meglio”. Ma non tiene conto dei fallimenti che formano, delle passioni che non fanno curriculum, degli incontri che cambiano la vita.

Siamo passati dal “puoi diventare chi vuoi” al “dimmi chi devo essere”. E la cosa più inquietante è che, secondo lo studio, oltre il 50% dei ragazzi preferirebbe ascoltare un consiglio da ChatGPT piuttosto che da un insegnante, un coach, o addirittura un genitore.

È un segnale. Quando rinunciamo a pensare con la nostra testa in cambio di una previsione precisa, stiamo perdendo qualcosa. E quel qualcosa siamo noi.

Fonte: https://futurism.com/ai-gen-z-careers

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