AI sbaglia, tu paghi: il caso Hertz
L’AI di Hertz non guarda in faccia a nessuno. E nemmeno distingue un graffio vero da uno inventato. Da aprile 2025 la compagnia ha piazzato scanner intelligenti nei parcheggi, vendendoli come la svolta per controlli rapidi e imparziali sui danni delle auto a noleggio. In teoria, meno discussioni e più trasparenza. In pratica? Una macchina che fotografa ogni imperfezione e la trasforma in fattura salata.
Un cliente si è visto chiedere 440 dollari per un graffio di un pollice su una ruota: 250 per la “riparazione”, 125 di “processing fee” e altri 65 di “spese amministrative”. Non stiamo parlando di un paraurti staccato, ma di un segno appena visibile. Gli scanner, sviluppati dalla società UVeye, inviano subito le foto “prima e dopo” e il sistema propone uno “sconto” se paghi entro pochi giorni. Una pressione psicologica mascherata da convenienza.
Chi prova a contestare si trova davanti a chatbot automatici, procedure opache e tempi di risposta che arrivano a dieci giorni. Nel frattempo la carta di credito è già sotto assedio. Sui forum e su Reddit circolano decine di storie simili: “accuse automatiche non contestabili” è la frase che ricorre di più. Alcuni clienti dicono di aver chiuso per sempre con Hertz.
E non è un caso isolato. Anche Sixt utilizza un sistema simile, chiamato “Car Gate”. Anche lì emergono errori clamorosi: foto con timestamp sbagliati, che dimostrano come il danno fosse presente prima del noleggio. In un contesto simile la promessa di maggiore trasparenza si capovolge: diventa un meccanismo aggressivo, che sembra pensato più per far cassa che per tutelare la correttezza.
L’AI qui non sta aiutando nessuno. Sta sostituendo il buon senso con una logica da cassa automatica. E quando la macchina sbaglia, non paga lei. Paghi tu.
#DecisioniArtificiali #MCC