I giornali riportano ogni respiro online degli influencer, contribuendo alla loro fama molto più di quanto facciano i relativi account social.
Questo a causa di un virus che si chiama “interazioni” e che si è mangiato tutto. Dalla reputazione alla qualità dei contenuti.
Gli algoritmi dei social premiano i contenuti più commentati, restituendo reach, visualizzazioni.
Il risultato è che autorevoli giornali si prostituiscono ai social pubblicando contenuti di infimo livello pur di avere interazioni.
Che siano insulti al contenuto o perfino al giornale stesso.
Pur di avere interazioni.
Una malattia virale che non ha risparmiato quasi nessuno.
Così i minus habens che scrivono banalità vengono trattati come premi Nobel. Post dai contenuti insignificanti vengono elevati a notizia e sottoposti a lunghe esegesi orientate a portare a casa interazioni.
Il risultato è che la reputazione non è più un valore ed è sostituita dalle interazioni ad ogni costo.