A volte le aziende preferiscono avermi in presenza perché così, dicono, ci può essere interazione con il pubblico.
In realtà basterebbe usare correttamente gli strumenti che già hanno.
Per esempio quando mi collego durante un evento, o non vedo niente, o vedo il presentatore/moderatore. Sarebbe invece molto più semplice ruotare la camera o il computer verso il pubblico.
Oppure, spendendo qualche euro in più si può collegare una seconda cam al computer, per poi alternarle con il bottoncino che ha qualsiasi software di videoconferenza.
Con qualche euro in più potrebbero mettere una box 3D con proiezione a 45 gradi su un telo semitrasparente per simulare la mia presenza.
Con la camera del telefonino in mano a un assistente potrei andare addirittura in giro per la sala e interagire per esempio con chi ha fatto una domanda.
Avermi in presenza significa che il mio tempo alle aziende costa di più e soprattutto costa al pianeta in termini di inquinamento.
A me piace di più avere il contatto fisico ovviamente, ma spesso sono interventi di 40 minuti, con poca interazione, selfie finali a parte.
Vi ho raccontato questo perché la riflessione parte dalla mia esperienza personale, ma il punto è che in generale, nel mondo digitale, abbiamo in tasca strumenti pazzeschi che usiamo male o usiamo senza riflettere troppo sulle loro potenzialità.