Smettiamola di dire che gli anziani non capiscono nulla di tecnologia, perché a forza di ripeterlo rischiamo davvero di convincerli.
La verità è molto diversa: sono proprio i giovani, quelli della Generazione Z, quelli che finiscono più spesso nella rete delle truffe digitali.
Secondo una ricerca recente di Trend Micro, i ragazzi sono bravissimi a muovere velocemente il dito sullo schermo, ma spesso non hanno idea di cosa succeda davvero dietro quel tap o quel click.
Sono proprio loro le vittime più frequenti degli imbrogli online, specialmente quando si tratta di falsi negozi, annunci ingannevoli sui social o offerte di lavoro che sembrano troppo belle per essere vere.
Gli anziani, invece, che spesso dipingiamo come i meno esperti, risultano molto più prudenti di quanto pensiamo.
Sono abituati a diffidare e, anche se a volte possono sembrare un po’ più lenti, proprio quella prudenza li salva da molte situazioni rischiose.
È il momento di ribaltare il cliché della tecnologia che spaventa solo i nonni.
Perché muoversi bene sul web non vuol dire soltanto saper usare un’app, ma capire come funziona davvero il mondo digitale che abbiamo davanti.
Quindi invece di dare per scontato che gli anziani siano in difficoltà quando si tratta di digitale, come se fossero stupidi, iniziamo a dare per scontato che i giovanissimi non abbiano la più pallida idea di cosa stiano facendo online e di cosa ci sia dietro ogni loro azione.