L’Intelligenza Artificiale è arrivata a un punto in cui è urgentemente necessario che sia fortemente regolamentata.
E deve essere fatto almeno a livello europeo e americano in accordo. Non si possono aspettare i tempi tradizionali perché se passano cinque anni va a finire che nel frattempo i “buoi” saranno scappati.
Anche in termini di comunicazione bisogna informare al più presto i cittadini e le imprese sulla rivoluzione in corso.
Avremo presto a che fare con utilizzi che prenderanno decisioni di vita o di morte o su cure mediche. Che supportano l’attività della Polizia e decidono sull’accesso al credito delle persone e delle imprese.
É necessario spiegare quali sono i pericoli e quali i vantaggi.
I principali pericoli sono questi:
– Etici: se deve scegliere chi salvare chi salva? Bambino o vecchietta?
– Attribuzione di responsabilità: se una AI fa danni a qualcuno, di chi è la responsabilità? Di chi ci ha interagito? Del produttore? Del programmatore? Della AI stessa? E se il danno è il risultato di un mix tra decisioni prese dall’uomo influenzato dalla AI?
– Abusi: è in grado di svolgere la maggior parte delle attività e dei compiti che si danno a scuola e all’Università.
– Sorveglianza: dai volti alle abitudini, chi la “possiede” è in grado di sapere cose su di noi, così intime, che non le sappiamo nemmeno noi.
– Democrazia: se si iniziasse a usare per tutto, dagli articoli automatici ai social, e se fosse “deviata”, potrebbe influenzare politicamente qualsiasi Paese.
– Salute: analisi predittive in aiuto ai medici. Serve che siano garantite da un ente non commerciale.
– Lavoro: Spariranno presto molte professioni e gli Stati devono occuparsene prima che accada, formando i lavoratori per l’evoluzione o la trasformazione del proprio lavoro.
– Discriminazioni: bisogna assicurare per legge che non ne possa contenere.
In ultimo non sottovalutiamo gli attuali limiiti che troviamo nelle varie applicazioni perchè sarà sufficiente un aggiornamento del “motore” (in questo caso GPT4,5,6,7,8…) e tutto cambierà.
“A meno che non impariamo come prepararci ed evitare i potenziali rischi, l’IA potrebbe essere il peggior evento nella storia della nostra civiltà“.
Questo ha detto Stephen Hawking in conferenza in Portogallo nel 2016.
Oggi non si parla più di futuro, ma di presente. Non c’è più tempo!