Nel 1992 ho iniziato a creare, per lavoro, pezzi di Internet e nel 1993 pezzi di Web.
Ho visto passare tante tecnologie “rivoluzionarie”. Alcune sono morte prima di “rivoluzionare” perché non avevano le gambe. Altre invece avevano basi solide e sono ancora qui.
Io ne ho create alcune di successo. Molte invece sono stati errori e sono morte sul nascere. Ma tutte sono state frutto della voglia di sperimentare, dal punto di vista tecnico o imprenditoriale.
Nessuna è nata per “fare soldi”, anche se alcune li hanno poi fatti davvero.
Oggi la maggior parte dei “progetti” nascono per fare soldi e non per innovare.
Spesso sono solo scatole vuote con sopra etichette vuote che descrivono futuri possibili.
Web3, Metaverso e decentralizzazione sono le tre parole più diffuse in questo periodo.
Descrivono cose ogni volta diverse in funzione degli obiettivi di chi le usa.
Non hanno un significato condiviso e non significano nulla di preciso.
Spesso vengono usate in relazione al “fare i soldi”, “investire”…
Ma il digitale e la tecnologia sono una materia molto più complessa, le cui basi, per essere sostenibili hanno bisogno di solidità.
E per ora, in quelle parole, di solidità se ne vede molto poca.