Nel 2025, parlare di intelligenza artificiale come qualcosa di nuovo fa sorridere.
È ovunque: nella nostra cucina, nel nostro guardaroba, nelle decisioni di ogni giorno.
Non è più una rivoluzione, è normalità.
La vera domanda, oggi, non è “se” usiamo l’IA, ma “come” lo facciamo davvero.
Una ricerca appena pubblicata da Harvard Business Review mostra proprio questo: usiamo l’IA generativa per organizzare cene personalizzate, ricevere consigli su moda e stile, o programmare viaggi su misura.
La sfruttiamo per trasformare velocemente appunti confusi in infografiche chiare e dati complessi in soluzioni pratiche.
Insomma, ormai è diventata un’assistente personale indispensabile, un compagno di brainstorming, una guida sempre pronta a risolvere problemi quotidiani.
Certo, non tutti sono ugualmente convinti: alcuni continuano a osservare con prudenza, preferendo mantenere le distanze.
Ma una cosa è evidente, come emerge dai dati raccolti dalla ricerca: l’IA è sempre più diffusa, adattabile, e continuerà a plasmare il nostro modo di pensare, lavorare e vivere.
L’intelligenza artificiale non è più il futuro.
È semplicemente il presente.