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Le notizie di oggi sui robot col mio commento – 15.05.2025

Il business dei robot ormai si gioca su scala globale, ma a colpi di muscoli sintetici e sensori tattili. Amazon ha svelato in Germania sette nuovi automi per la logistica, tra cui uno che “sente” ciò che tocca. Si chiama Vulcan ed è il primo robot dell’azienda a integrare un senso del tatto. Serve a rendere la presa più sicura e precisa, soprattutto quando si maneggiano pacchi fragili. E intanto negli Stati Uniti, Standard Bots ha annunciato un braccio robotico con capacità di carico fino a 30 kg, mentre ha ampliato il suo impianto produttivo a New York. Se c’era bisogno di una prova che la corsa ai robot è una questione di infrastrutture, eccola.

Chi pensava che i robot fossero roba da magazzino non ha fatto un giro nei cantieri navali coreani. Persona AI, una startup texana, ha siglato un accordo con le sussidiarie di HD Hyundai per portare robot umanoidi specializzati in saldature dentro gli enormi scafi delle navi in costruzione. Il sogno? Lavoratori artificiali che resistono al calore, agli errori e non vanno mai in ferie. Dietro la patina di efficienza, c’è il rischio che certi lavori umani scompaiano del tutto, senza alternative concrete.

A Pechino stanno trasformando l’intrattenimento in prova tecnica per il futuro. Dal 15 al 17 agosto, il Nido d’Uccello ospiterà i primi Giochi Mondiali dei Robot Umanoidi. Una vetrina spettacolare, certo, ma anche un segnale politico: la Cina vuole mostrarsi leader mondiale non solo nella produzione, ma anche nella messa in scena della supremazia tecnologica. E mentre noi discutiamo di regole, loro mettono in pista macchine che scimmiottano le nostre mosse.

Quando si parla di rare earth, nessuno ha il coraggio di dire la verità: siamo dipendenti da un monopolio. Dopo l’introduzione dei controlli all’export decisi dalla Cina, i prezzi sono schizzati del 210%. E non parliamo di un settore marginale. Parliamo dei materiali che servono per costruire motori elettrici, missili e… robot. Se la corsa all’automazione sembra globale, la catena che la tiene in piedi è tutto fuorché distribuita.

Nel frattempo, un piccolo BabyBot nato tra Nestlé ed EPFL sta aprendo una nuova strada: quella dell’osservazione dei neonati robotici. Un simulatore con bocca sensorizzata e lingua morbida usato per studiare la suzione e i disturbi alimentari. Sembra tenero, ma è potentissimo: è l’inizio della comprensione robotica dei nostri gesti più primordiali. E quando i robot imparano a replicare anche l’allattamento, forse è il momento di chiederci chi stia davvero osservando chi.

L’algoritmo creato alla Carnegie Mellon per modificare la rigidità e il movimento dei giunti meccanici è molto più che un avanzamento ingegneristico. È una finestra su un futuro in cui le macchine cambiano forma al volo, adattandosi all’ambiente come animali evoluti. Questa flessibilità robotica mette in discussione un’altra certezza: che le macchine siano rigide per definizione. Presto non lo saranno più, e a quel punto saranno ancora “macchine”?

Mentre tutto si muove verso l’autonomia, Uber scommette 100 milioni di dollari su WeRide, una società cinese che sviluppa veicoli a guida autonoma. Obiettivo: portare la sua tecnologia in 15 città nei prossimi cinque anni. Una collaborazione che dice molto su come si stanno ridisegnando le alleanze. Mentre l’Occidente frena, Uber investe in Oriente, con l’idea che la mobilità del futuro si costruisca dove c’è meno burocrazia e più sperimentazione.

Il futuro della sicurezza estrema è fatto di occhi che resistono alle radiazioni. Bounce Imaging ha presentato un robot-spia progettato per operare in ambienti soggetti a interferenze elettromagnetiche e persino attacchi nucleari. Un dispositivo pensato per scenari limite, come silos atomici e installazioni ad alta protezione. E se ci stiamo attrezzando per osservare anche dove l’uomo non può più entrare, allora significa che stiamo già immaginando un mondo in cui saremo solo spettatori.

I robot industriali non rallentano. Anzi. Secondo l’International Federation of Robotics, negli Stati Uniti le installazioni nel solo settore auto sono cresciute del 10,7% nel 2024, toccando quota 13.700 unità. Segno che le fabbriche non stanno aspettando la normativa per automatizzare. Stanno correndo, mentre la politica rincorre.

E intanto Chang Robotics lancia un fondo da 50 milioni per investire in startup early-stage che lavorano su tecnologie di rottura. Con l’obiettivo di espandersi negli Stati Uniti, si posiziona come player che non aspetta il futuro, ma lo finanzia. E lo seleziona. Perché in questo mercato, chi controlla l’accesso ai capitali decide quali innovazioni vivranno e quali no.

Un nuovo attuatore morbido che funziona col vapore, sviluppato da un team di ricerca, riesce a generare movimenti precisi e potenti senza l’ingombro di motori o pompe. Il principio è semplice: far bollire l’acqua per azionare un sistema morbido. Sembra un paradosso, ma è uno dei modi più promettenti per rendere i robot più leggeri e sicuri. Quando tecnologia ed efficienza tornano a essere semplici, spesso funzionano meglio.


Amazon
Standard Bots
BusinessWire
CGTN
Nikkei Asia
EPFL
Carnegie Mellon
Reuters
Bounce Imaging
IFR
TechCrunch
Science.org

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