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Le news di oggi sul mondo dei robot intelligenti, con i miei commenti. 06.04.2025

C’è un mondo di cui ancora non si parla abbastanza e tra qualche anno sarà invece perfino nei feed dei fuffaguru.

Il mondo dei robot intelligenti.

E allora prima che vi rovinino anche questo, con una marea di fuffa in vendita, approfitto di questo periodo per darvi qualche notizia seria e commentata, sul tema dei robot intelligenti.

eccole:

Se credevamo che i droni fossero piccoli, ora c’è qualcuno che li ha ridotti alla grandezza di un’ape

Gli ingegneri di Berkeley hanno sviluppato il robot volante wireless più piccolo del mondo: misura meno di un centimetro e vola usando campi magnetici invece di batterie.

Una meraviglia tecnologica, certo, ma attenzione: per ora non ha sensori a bordo, quindi basta un alito di vento per mandarlo fuori rotta.

Fantastico per l’impollinazione artificiale o ispezioni millimetriche, ma se vogliamo davvero affidargli operazioni di soccorso, forse è meglio aspettare la prossima versione.

Nel frattempo Agility Robotics, con il suo umanoide Digit, sta per raccogliere 400 milioni di dollari da colossi come SoftBank e WP Global Partners.

Il robot, già corteggiato da Amazon e Ford, può muoversi autonomamente nei magazzini per quattro ore prima di ricaricarsi da solo.

Prezzo? 250 mila dollari l’uno.

Bene per l’automazione, ma se l’obiettivo è rimpiazzare lavoratori a basso costo con robot da un quarto di milione, forse qualcosa non torna del tutto nei conti.

Vedremo se saranno all’altezza dell’investimento o se rimarranno giocattoli di lusso per aziende facoltose.

In Cina, invece, Unitree svela Dex5-1, una mano robotica in grado di risolvere persino un cubo di Rubik.

Ventiquattro articolazioni e 94 sensori tattili per imitare la destrezza umana, a costi decisamente inferiori rispetto ai concorrenti occidentali.

Ottimo per l’accessibilità, ma speriamo che questa rincorsa a mani artificiali sempre più economiche non trasformi un prodotto di precisione in una cinesata qualsiasi.

Rimanendo in campo medico, la startup britannica CMR Surgical ha lanciato negli USA il suo robot chirurgico Versius, sfidando il quasi-monopolio di Intuitive Surgical e del suo da Vinci.

La differenza sta tutta nella modularità e nei costi inferiori.

Ma parliamoci chiaro: per conquistare il mercato USA non basterà essere più economici, bisognerà convincere i chirurghi americani ad abbandonare un sistema che conoscono come le loro tasche.

Impresa difficile, non impossibile.

Parlando di concorrenza agguerrita, Amazon sta per lanciare 27 satelliti del progetto Kuiper per sfidare Starlink di Elon Musk.

Il cielo si affolla, sperando che questa guerra spaziale per internet non generi solo traffico orbitale senza reali benefici per noi utenti.

Restando in tema Amazon, ma stavolta culinario, la startup Chef Robotics raccoglie 43 milioni di dollari per sviluppare robot intelligenti destinati a impianti alimentari.

Se ci ritroveremo hamburger fatti interamente da robot, sapranno davvero di qualcosa?

Audi, invece, preferisce affidarsi alla precisione robotica: il Walker S1 della cinese UBTech è diventato il primo umanoide a lavorare nella fabbrica di auto elettriche del marchio in Cina.

Utilissimo, ma non illudiamoci: prima che un robot risolva davvero i problemi delle nostre auto elettriche, magari migliorandone la batteria, ci vorrà ancora molto tempo.

Vivo, colosso cinese degli smartphone, passa ufficialmente alla robotica domestica.

Per ora è solo un laboratorio, ma attenzione: la Cina potrebbe conquistare presto anche i nostri salotti.

Intanto, sempre in Cina, Keenon ha presentato XMAN-R1, un umanoide progettato per hotel e ospedali.

L’idea è ottima, ma ci sarà davvero qualcuno che preferirà essere assistito da un androide invece che da un essere umano?

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