Ecco la fotografia aggiornata di cosa sta succedendo a inizio 2023 intorno al “metaverso”.
Come dico da tempo la realtà aumentata sarà ovunque e farà parte delle nostre vite più di quanto lo facciano oggi i telefoni.
Al contrario, come sapete, penso anche che la realtà virtuale invece farà fatica a imporsi per una serie di ragioni. Dai device ancora troppo rudimentali, all’oggettiva distopia intrinseca che renderà difficile e lontana l’eventuale adozione di massa.
In tutto questo l‘anno scorso Meta ha riesumato un termine molto specifico: “metaverso”. E di fatto ne ha ridotto il significato a una semplice realtà virtuale interconnessa.
Va male il “metaverso” di Meta. Vanno malissimo i fintissimi “metaversi” che spacciano i venditori di sitini in 3D fatti per fregare un po’ di soldi alle aziende che sentono parlare di “metaverso” e vogliono fare le innovatrici.
A causa di tutto ciò il termine perde il suo significato originale e viene usato a piacere per definire qualsiasi cosa innovativa.
Meta ora sa che con la realtà virtuale per ora non ci sono speranze, ma non può mollare il colpo sul “metaverso” altrimenti gli investitori la mollerebbero, con conseguente crollo del titolo.
Che fa quindi?
Sposta un’altra volta il significato di “metaverso”. Questa volta lo fa diventare sinonimo di realtà aumentata.
La confusione cresce.
Così nel 2023 avremo la realtà aumentata di Apple e il “metaverso” di Meta, che di fatto sarà realtà aumentata chiamata diversamente.
A fine 2023 qualcuno dirà quindi che il “metaverso” è un successo, e qualcuno dovrà tenermi tipo rissa al bar!