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183 – Le mie previsioni per il 2026

Le mie previsioni per il 2026

Nel 2026 i primi robot da lavoro a forma umana entreranno davvero negli spazi reali. Magazzini, logistica, fabbriche, grandi strutture. Non saranno robot “intelligenti” come li immaginiamo, ma sistemi che imparano dai nostri movimenti e li ripetono, un po’ come oggi l’Intelligenza Artificiale impara dai testi umani. Solleveranno oggetti, li sposteranno, li ordineranno, caricheranno merci. Le aziende ridurranno tempi e turni. La pressione aumenterà sui salari e sul ritmo del lavoro operativo. È un grande tema, e la società non è ancora pronta a questo cambiamento.

Nel 2026 sempre più decisioni quotidiane saranno prese da sistemi automatici. Credito, assicurazioni, affitti, limiti di spesa. Non parleremo più con una persona, ma riceveremo esiti. Approvato. Respinto. In revisione. Senza una spiegazione utile. Le famiglie pianificheranno con meno certezza, perché molte decisioni arriveranno dall’alto, già chiuse, e sarà difficile capire come cambiarle.

Nel 2026 i blocchi automatici di denaro diventeranno più frequenti. Cambiare città, telefono, SIM, indirizzo o fare una spesa insolita farà scattare controlli. I sistemi useranno modelli complessi, non regole semplici che qualcuno può correggere rapidamente. Sempre più spesso l’assistenza risponderà: “non posso intervenire, ha deciso il sistema”. I tempi di sblocco si allungheranno e il peso cadrà sugli utenti, che dovranno dimostrare di essere nel giusto.

Nel 2026 l’AI diventerà una funzione dentro tutto. Email, messaggi, foto, documenti, assistenza clienti. Scriverà e risponderà al posto nostro. Noi controlleremo meno. Un errore piccolo finirà su un pagamento, su un appuntamento, su una pratica, su una scelta di lavoro. I testi saranno più corretti. Le decisioni più automatiche.

Nel 2026 le truffe diventeranno più mirate e più in diretta. Il phishing passerà a chiamate live, anche in video. Dall’altra parte ci sarà un familiare, o sembrerà un familiare, generato dall’AI in tempo reale. Voce, volto, reazioni. La richiesta di soldi o codici arriverà mentre stiamo parlando. La fiducia domestica verrà usata come leva.

Nel 2026 il lavoro d’ufficio si comprimerà. Meno ruoli intermedi. Più compiti sulla stessa persona. Customer care, marketing, amministrazione. Le aziende useranno più freelance e contratti a progetto. Con la scusa dell’AI, licenziare sarà più facile. Il lavoro sarà più frammentato. Meno tutele. Più pressione su chi resterà.

Però l’Intelligenza Artificiale porterà anche cose nuove e positive. Aiuterà a risolvere problemi che prima non riuscivamo ad affrontare, aprirà strade nella ricerca e nella medicina, ci renderà in molti casi più capaci, più supportati, più “aumentati”. Ma questo non cancella i rischi. Cambia solo la responsabilità che abbiamo nel modo in cui scegliamo di usarla.

Nel 2026 i primi a essere sostituiti non saranno i meno bravi. Saranno quelli che non useranno l’AI. Chi rifiuterà gli strumenti verrà visto come più lento, più costoso, meno flessibile. Chi li userà male verrà controllato. Chi li userà bene resterà.

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