Nel 1961 un’auto fuori strada ha cambiato il destino dell’Italia e pochi lo sanno.
Un’occasione che avrebbe potuto ribaltare la mappa mondiale dell’innovazione.
Nel 1961 Mario Tchou, ingegnere italo-cinese cresciuto a Roma e formato negli Stati Uniti, muore in un incidente stradale mai del tutto chiarito. Solo pochi mesi prima era morto Adriano Olivetti, il visionario che lo aveva voluto alla guida della Divisione Elettronica Olivetti. Due figure centrali, sparite nel giro di un anno.
Eppure, quello che stavano facendo a Ivrea non era solo ambizioso: era rivoluzionario. L’Elea 9003, lanciato nel 1959, era già stato il primo calcolatore commerciale interamente a transistor al mondo. Ma nei laboratori si lavorava a qualcosa di ancora più incredibile: miniaturizzare l’elettronica con microchip in silicio, cioè circuiti integrati capaci di racchiudere più componenti su un unico supporto.
Negli Stati Uniti Kilby e Noyce stavano arrivando alle stesse conclusioni, ma a Ivrea c’era una differenza fondamentale: non volevano fare un prototipo da laboratorio, volevano metterlo subito in un prodotto. L’obiettivo era creare un calcolatore da scrivania, alla portata di aziende e uffici, il seme di quello che in futuro sarebbe stato il personal computer.
Se Olivetti e Tchou fossero sopravvissuti, l’Italia avrebbe avuto in mano una tecnologia pionieristica, anni avanti rispetto alla concorrenza. Potevamo diventare la Silicon Valley d’Europa. Cupertino avrebbe potuto essere in Piemonte. Apple poteva nascere qui.
Invece, nel 1964, orfana dei suoi leader, la Divisione Elettronica fu ceduta alla General Electric. Con lei se ne andarono brevetti, progetti e competenze che finirono per alimentare l’industria informatica americana. Molti degli ingegneri formati da Tchou continuarono a lavorare all’estero, contribuendo a sistemi che avrebbero definito l’informatica moderna.
Un’eco di quel genio restò nella Olivetti Programma 101, lanciata nel 1965, il primo personal computer della storia. Ma ormai il primato era perso.
Tutto per un incidente su una strada italiana. Un istante che ha cancellato l’occasione più grande che abbiamo mai avuto di scrivere il futuro, invece di comprarlo dagli altri.
#DecisioniArtificiali #MCC
















