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58 – Ha fatto smettere agli studenti di usare ChatGPT… con ChatGPT #DecisioniArtificiali #MCC

L’insegnante che ha fatto smettere agli studenti di usare ChatGPT… con ChatGPT

Quando ha scoperto che metà della classe usava ChatGPT per scrivere i temi, non si è scandalizzato. Non ha fatto la morale. Non ha bloccato nulla. Ha solo detto: “Ok. Usiamolo meglio.”

Si chiama Marcus. Insegna lettere in una scuola superiore a Manchester. Un giorno assegna un compito: “Scrivete un saggio su Orwell.” Riceve testi perfetti. Troppo perfetti. Tutti simili. Tutti senz’anima. Capisce subito. Nessuno ha scritto nulla. Tutto fatto con l’AI.

Ma invece di punire, rilancia: “Adesso scrivete una critica a quello che avete consegnato. Smontatelo. Mostratemi dove l’AI ha ragionato male. Dove ha semplificato. Dove ha evitato di prendere posizione.”

I ragazzi non sanno da dove cominciare. Non avevano mai analizzato un testo con quell’occhio. Ma poco a poco iniziano a capire. Vedono che l’AI è vaga, che rifugge le tesi forti, che ripete formule senza andare a fondo, che costruisce senza rischiare.

E, per la prima volta, scrivono qualcosa di loro. Per criticare la macchina, sono costretti a pensare. A riflettere. A scegliere le parole. A esporsi.

ChatGPT era diventato un shortcut. Lui l’ha trasformato in uno specchio. E ha rimesso al centro l’unica cosa che conta in una scuola: capire perché si scrive, non solo cosa.

#DecisioniArtificiali #MCC

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